Tendinopatia Achillea e M. Haglund
Si riscontra frequentemente una sofferenza inserzionale del tendine di Achille con conseguenti dolori che dal punto di inserzione calcaneare si irradiano alla faccia mediale e laterale del calcagno e al tendine distale che può risultare ingrossato e classicamente dolente al pinzamento digitale.La sofferenza tendinea dipende da troppa tensione e conseguente restringimento dei vasi che garantiscono il nutrimento della unità tendinea.Nel lungo periodo questa situazione metabolica porta ad una sofferenza ischemica distrettuale ma evolutiva.In altre parole si vengono a formare zone confluenti di necrosi tendinea con sovrapposti disordinati tentativi di riparazione fibrosa per cui il tendine diventa dolente, più spesso e meno elastico con aumentato rischio di rottura sottocutanea.Spesso la tendinosi Achillea è presente nel piede cavo varo e si accompagna a fascite plantare.In questi casi diventa fondamentale l’uso di scarpe con rialzo al tacco minimo di un paio di centimentri per diminuire la tensione Achillea associati ad esercizi di stretching della regione Achillea.
La tensione inserzionale può provocare la formazione di speroni calcaneari dolorosi ed accompagnati a borsite secondaria da conflitto con la calzatura.
Se la sintomatologia persiste sono indicati interventi di asportazione della guaina tendinea ispessita che contribuisce a diminuire l’apporto ematico con scarificazioni a tutto spessore della matrice tendinea degenerata che favoriscono una neovascolarizzazione.
In alcuni soggetti la sofferenza tendinea inserzionale è più grave a livello della apofisi posteriore del calcagno per un conflitto meccanico tra la sporgenza ossea calcaneare e la parte tendinea inserzionale durante i movimenti di flesso estensione della caviglia.Per risolvere il problema meccanico occorre diminuire l’attrito asportando la parte sporgente del calcagno supero-posteriore ( calcaneoplastica ) e la borsa Achillea anteriore e posteriore.