Spalla

Cuffia dei rotatori

La cuffia dei rotatori è costituita dall’insieme dei tendini che permettono l’ampio grado di libertà di movimento tipico della spalla.

Come una cuffia ricopre la testa così l’insieme di questi quattro tendini ricopre e riveste la testa omerale. Specie nei movimenti di elevazione della spalla i tendini della cuffia stabilizzano la testa omerale “centrandola” nella glena scapolare opponendosi così alla forza del muscolo deltoide che tenderebbe a spostare verso l’alto la testa omerale. Il ruolo dei tendini della cuffia dei rotatori diventa quindi sia di motore attivo, insieme al deltoide, sia di stabilizzatore passivo.

Protesica

Quando l’artrosi diviene grave, il degrado della cartilagine articolare condiziona a tal punto la qualità di vita che, pur trattandosi di pazienti solitamente anziani con patologie associate di ordine internistico, si consiglia, se le condizioni generali lo permettono, l’ intervento di sostituzione protesica dell’articolazione colpita.

Il costante e progressivo aumento degli interventi praticati per sostituzione protesica delle grandi articolazioni giustifica il tentativo, con queste poche e semplici informazioni, di fornire al paziente candidato all’intervento di artroprotesi le raccomandazioni e rassicurazioni che di solito sono richieste e formulate al chirurgo ortopedico di fiducia.

Traumatologia

Le fratture della spalla del terzo prossimale di omero possono essere trattate nella maggior parte dei casi chirurgicamente per ridurre i tempi di ripresa e per ottimizzare i risultati.

Nella classica frattura del collo omerale con scarsa scomposizione preferisco utilizzare la tecnica en palmieres che prevede l’infissione, in anestesia locoregionale, sotto controllo scopico di grossi fili di acciaio attraverso un piccolo opercolo praticato con una fresa nella parte superiore della diafisi omerale attraverso una breccia cutanea di circa tre cm.

Instabilità

Definiamo due grandi capitoli: la microinstabilità che si presenta in assenza di un trauma pregresso su un tessuto caratterizzato da iperlassità, classica delle donne giovani e la macroinstabilità in esiti di lussazione scapolomerale, tipica del giovane maschio.

La microinstabilità può determinare la formazione di calcificazioni inserzionali del tendine sovraspinato in quanto il movimento continuo della testa omerale non opportunamente “centrata“ a livello della glena scapolare determina un cimento meccanico continuativo a carico delle strutture tendinee della cuffia dei rotatori.

La macroinstabilità è invece la conseguenza di un episodio di lussazione traumatica della spalla, nella massima parte dei casi anteriore.